EDDIE'S FORUM - Iron Maiden Fan Club Italia

Posts written by Il Doc

view post Posted: 9/9/2021, 18:41 Iron Maiden, capitolo 17: Senjutsu (3 settembre 2021) - THE VILLAGE
CITAZIONE (Lord Harris @ 9/9/2021, 16:20) 
Il Doc Bella recensione del disco e dei suoi dettagli, anche se su un paio di voti dissento leggermente.

oh beh ci sta, pensa te che palle se avessimo tutti gli stessi gusti :D

CITAZIONE (Lord Harris @ 9/9/2021, 16:20) 
Days of future past per me è da 7/7,5, il tiro che ha questa track è un qualcosa di fantastico, si vede che è una traccia di Smith e Dickinson.

ma sì, a me non è dispiaciuta infatti, però ha una struttura abbastanza canonica e soluzioni melodiche già sentite, non è sicuramente una skip-song perché nel complesso gira bene

CITAZIONE (Lord Harris @ 9/9/2021, 16:20) 
Su The Parchment dico che è la mia preferita dell'intero full length insieme alla title track, malgrado qualche arpeggio di troppo la costruzione della canzone per me è qualcosa di libidinoso per i miei gusti, quell'atmosfera orientale è magica.

i vari pezzi della canzone sono più che ottimi presi singolarmente, a me non è piaciuta la strutturazione delle varie parti con tante, troppe ripetizioni, la parte veloce finale è una bomba ma ci arrivo col latte alle ginocchia; ti faccio un esempio per farti capire meglio, Book of souls poteva soffrire dello stesso problema ma lì, andando a memoria, il pezzo è praticamente diviso a metà tra parte lenta e parte veloce, qui invece la parte da scapoccio è relegata agli ultimi due minuti su quasi 13

CITAZIONE (Lord Harris @ 9/9/2021, 16:20) 
Per il resto anche io sono tra quelli che si è fatto l'orecchio al nuovo indirizzo musicale dei Maiden, tanto che per me Bnw e Amolad potrebbero stare tranquillamente una spanna sotto i classici, e Senjutsu potrebbe andargli a ruota.

io credo che sia veramente impossibile fare una classifica mescolando album che affondano radici in periodi storici così lontani, così diversi, percorsi da mode musicali così diverse... anche se chiedi a me, secondo il mio personalissimo gusto, se gli album post-reunion possano rivaleggiare con quegli degli anni 80 ti rispondo con un grande sì, ma tutto sommato poi a che servirebbe comparare Piece of mind con AMOLAD, per dire? AMOLAD per il solo fatto di essere un blocco di granito così compatto quasi fosse un'unica canzone lunga più di un'ora lo metterei tranquillamente sopra un mostro sacro come Powerslave che invece ha tre capolavori in cima, il nulla in mezzo ed altri due capolavori in coda, quindi figurati se non puoi aspettarti da me giudizi schiettamente anticonformisti, però poi si ritorna al fatto che sono comunque due album distanti più di venti anni, uno scritto con le energie fisiche e mentali a mille tali da imbarcarsi nel World Slavery Tour, l'altro dopo split di vari membri della band, passi falsi, reunion...

CITAZIONE (Lord Harris @ 9/9/2021, 16:20) 
Però io non escludo che questo possa essere l'epitaffio dei Maiden, e lo evinco da un aspetto, se tanto c'è un altro album in cantiere che bisogno aveva Harris di inserire un trittico finale così accentrato su di lui? Poi magari mi sbaglierò, ma ho come l'impressione che questa scelta non sia per nulla casuale,uno come Harris non fa le cose tanto per farle. Se purtroppo dovesse andare come penso comunque Senjutsu sarebbe un grande congedo,mi sarebbe dispiaciuto di più se si fosse chiuso con The book of souls

nessuno sa come andrà a finire, ricordo solo che si annunciava la fine della band già ai tempi di AMOLAD, quindici anni fa, perché l'ultimo pezzo era intitolato The legacy :D e poi hanno partorito altri tre album...

Edited by Il Doc - 10/9/2021, 15:22
view post Posted: 9/9/2021, 13:56 Iron Maiden, capitolo 17: Senjutsu (3 settembre 2021) - THE VILLAGE
prima del track by track bisogna un attimo chiarirsi; senza andare a scomodare Rime o addirittura Phantom, è indiscutibile che il gusto musicale e le scelte artistiche compositive della band siano progressivamente cambiati a partire da X Factor con una rapida accelerata da AMOLAD in poi, molti parlano di prog ma personalmente penso il termine sia usato a sproposito; il fatto molto banale è che ormai i Maiden sono abbastanza vecchi e abbastanza ricchi da fregarsene di qualsiasi logica di mercato e di qualsiasi imposizione esterna (proveniente dai fan, dall'etichetta, dal produttore, da chiunque) dunque semplicemente concepiscono, scrivono, arrangiano e registrano la musica che vogliono e che piace a loro, stop

tutta 'sta pappardella che vuol dire quindi... tagliando molto corto, ad oggi i fan si possono grezzamente dividere in due grupponi, quelli che si son fatti l'orecchio a questo nuovo stile e quelli che credono/vogliono/esigono che dei quasi settantenni ancora abbiano il fuoco dentro per tirar giù pezzi a tutto foco che parlano di dove andare a trovare Carlotta la Mignotta

io non ho problemi a mettermi dalla parte dei primi, probabilmente perché pure io nel frattempo sono invecchiato e dopo tonnellate di uptempo sparate nelle orecchie ora apprezzo di più composizioni complesse e con un senso lirico che vada al di là del sedicenne sfigato e squattrinato che gira nel suo furgoncino; tuttavia rispetto i trve defender e un po' invidio la loro tenera, sognante incoscienza nel pensare che i Maiden possano risultare credibili se solo decidessero di tornare a scrivere altre Prowler o Purgatory

quindi per finire la premessa dico che è inutile, da una parte e dall'altra, tentare di illuminare le menti dei "miscredenti" dell'altra fazione; alla fine bisogna solo ringraziare che i Maiden alla loro età si impegnino a registrare inediti, poi se i nuovi lavori non piacciono a nessuno ha prescritto il medico di doverseli ascoltare e doverli amare per forza

e dunque finalmente il track by track

Senjutsu
per me instant hit, l'inizio schiacciasassi con quelle percussioni e i tre chitarroni all'unisono sul riffone heavy mi ha tirato immediatamente nel disco, azzeccatissima l'apertura diretta sul chorus senza bridge, bello il lead di chitarra dietro Bruce; ottimo anche l'intermezzo che anticipa l'uso insolitamente largo in tutto l'album di overdub e armonizzazioni vocali che non si sentiva dai tempi di BNW (8,5)

Stratego
fresca, puramente maideniana, la dimostrazione di cosa sarebbero le composizioni dei Maiden oggi mettendo da parte tutte le ripetizioni, le variazioni e le digressioni; parere mio, un disco con dentro otto pezzi costruiti così mi seccherebbe parecchio, ma qui si ritorna al discorso di prima... ad ogni modo, il pezzo è una bomba e nota di merito all'intermezzo arabeggiante prima dell'ultimo chorus (8,5)

The writing on the wall
un altro bel pezzo, grande costruzione dall'intro acustica all'ingresso nel pezzo vero e proprio col riffone hard rock; un po' troppo banalotte le soluzioni adottate per bridge e chorus ma nel complesso tutto gira molto gradevolmente, immenso l'assolo di Adrian (8)

Lost in a lost world
a me è piaciuta un sacco, credo il pezzo sarebbe risultato anche migliore con una linea di batteria sotto il bridge diversa da quella galloping usata anche per la strofa, ma ci sono diversi punti che mi hanno particolarmente esaltato: il chorus è davvero una bomba con la chicca della voce di Bruce effettata, l'intermezzo prima degli assoli, gli assoli stessi sono ottimi, e anche l'outro che ha un vero senso a conclusione del pezzo, a differenza di tante outro di altri recenti pezzi che sembrano incollate con la vinavil (8)

Days of future past
ai primi ascolti non m'aveva particolarmente preso ma poi è cresciuta abbastanza, non è sicuramente un pezzo indimenticabile ma ha un'anima, scorre via molto bene anche grazie ad una struttura funzionale ma piuttosto banalotta (6,5)

Time machine
inizia e penso di ascoltare l'intro di Talisman, per fortuna dal dejavu si passa ad un bel riff non molto canonico per i Maiden, ottima la linea vocale a salire, tutto molto bene fino alla sezione centrale e lì ci rimango male ogni volta perché il riff funziona benissimo ma è un clamoroso ripoff da Book of souls che si alterna ad altri intermezzi vocali e ad un'altra sezione sicuramente più azzeccati; giacché prima parlavo di outro incollate col vinavil eccone appunto una, e questa outro più l'autoplagio mi portano a considerarla solo un buon pezzo quando poteva essere una vera perla (6)

Darkest hour
musicalmente non mi ha particolarmente intrigato, mi suona un po' troppo di Tears of a dragon, ma il testo è di una bellezza disarmante, intriso di un eroismo malinconico da far venire la pelle d'oca (6,5)

Death of the Celts
quante aspettative avevo per il trittico finale di Steve, si parte con questo pezzo esageratissimo, un mix di atmosfere Clansman con un incedere alla Red&Black, la sezione centrale è meravigliosa, i riff incastrati perfettamente fino ad un'ottima sezione assoli; non ho molto da dire, miglior pezzo dell'album che entra immediatamente nella mia lista di pezzi preferiti post-reunion (9)

The parchment
ricordo che la prima volta che l'ho messa su ho sgranato gli occhi, se si continuava sul livello qualitativo della precedente con questa scala frigia magari usciva fuori un mix tra Powerslave e Talisman... e invece no, purtroppo qui si riscontrano tutti i difetti per cui la discografia post-reunion viene bistrattata e criticata, su tutti la stucchevole, ridondante ripetizione di motivi musicali che presi singolarmente sono buoni ma perdono di potere evocativo se annegati dentro una struttura estremamente prolissa, questa cosa poi va ad inguaiare la sezione veloce finale che pur di buona qualità subentra nel pezzo quando l'orecchio è già stanco (5)

Hell on Earth
sembrava purtroppo di stare nello stesso solco della precedente con lo stesso arpeggio ripetuto all'infinito ma come uno schiaffone in faccia entra Nicko a cambiare registro e a far prendere il volo ad un pezzo sicuramente non epocale ma che riesce a conservare la freschezza tra le varie sezioni non facendo assolutamente pesare gli 11 e passa minuti di lunghezza (7)

Voce
a caldo devo dire che Bruce mi risultava più sforzato di quanto in realtà lo senta dopo diversi ascolti, ci sono alcuni sparuti punti dove avrebbe potuto registrare qualche take in più ma sono troppo felice per il ritorno all'utilizzo esteso di overdub e armonizzazioni e quindi questi piccoli difetti spariscono, in generale il cantato si attesta su registri più comodi per lui e ne giova la performance nel complesso

Chitarre
un po' come in Book of souls, il lavoro di riffing è eccezionale e spaziano più liberamente verso altri stili e progressioni di accordi ma gli assoli hanno perso smalto, quelli veramente memorabili sono pochini e ad orecchio mi sa che sono tutti di Adrian, Janick e Dave mi danno l'impressione di aver buttato giù gli assoli jammando sulla base senza un vero sforzo nel dare un colore, un senso ad essi

Basso
c'è pochissimo da dire, è Steve, è il suo solito mostruoso lavoro di basso, mi permetto solo di citare il passaggio più fomentoso dell'album per me: l'intermezzo strumentale di Death of the Celts, soprattutto quella scaletta folk in saliscendi così maledettamente catchy, ho avuto un clamoroso dejavu da Losfer words

Batteria
per questa impronta artistica dei Maiden non può esistere batterista più adatto di Nicko a seguire col suo stile naturale, più swing che quadrato, queste partiture lunghe e profonde; su Senjutsu poi ha fatto un lavorone enorme, credo che live sarà un delirio

Produzione
lo dicevo già a caldo, provo grande stima per l'idea artistica di avere produzioni genuine, poco patinate e molto più orientate ad una resa live, però questo disco suona oggettivamente antico rispetto a ciò che l'attuale tecnologia permette di fare; ci sono molti difetti, mi spiace sembrare il sommelier col mignolo alzato, però voglio solo citare i problemi più evidenti: la batteria è completamente centrata, Nicko usa un drumkit enorme e fa girare il cazzo sentire tutti i tom e tutti i piatti al centro; le tastiere hanno un suono orribile oltre ad un'esecuzione quasi amatoriale, tralasciando il fatto che non raramente hanno un volume troppo alto, eppure in Empire of the clouds si è potuto capire quanto è bello sentire degli archi invece dei soliti pad vintage, ad esempio; ho apprezzato molto il ricorso esteso ad overdub e l'uso sapientemente centellinato di effettistica sulla voce, come nella parte iniziale di Lost in a lost world, però qui e lì Bruce viene un po' coperto dal muro sonoro; ci sarebbero poi altre cose da citare, tipo avrei gradito una compressione più raffinata delle tre chitarre sia nelle ritmiche che negli assoli e secondo il mio personale gusto avrei editato qui e lì delle sezioni ripetute, però appunto sono gusti personali rispetto a dei problemi oggettivi quali la batteria non pannata, le tastiere anacronistiche e lo smarrimento della voce nel mix generale

in definitiva credo che Senjutsu sia un ottimo album, la classe dei Maiden si conferma impareggiabile e la band, nonostante la lunghissima carriera e l'età dei membri che avanza inesorabile, dimostra che ha veramente ancora qualcosa da dire e non sforna album solo per tirar su dei soldi o per giustificare l'organizzazione di un nuovo tour; ad essere onesto devo dire che rimarrei un po' deluso se la carriera dei Maiden dovesse finire con Senjutsu perché tra alti e bassi del disco non riesco a trovare nessuna canzone epitaffio (come ad esempio poteva essere Empire of the clouds), fortunatamente ho letto che Bruce raccontava che avessero prenotato lo studio per registrare un altro album di inediti durante la pandemia ma che proprio a causa delle limitazioni imposte da essa avessero poi messo da parte l'idea, quindi con ogni probabilità non passeranno molti anni prima di avere la diciottesima opera; io auguro a tutti e sei di stare in salute per tanto tempo ancora perché ho da sempre la mia idea che la fine dei Maiden non sarà costruita a tavolino ma verrà imposta da eventi esterni come poteva accadere in caso di esito cattivo del cancro a Bruce, e fin quando staranno bene non smetteranno di fare musica per tutti quelli che come me pur invecchiando ed entrando in quel gran bordello che è la vita da adulti continuano a scandire la propria esistenza sulla base dei nuovi album dei Maiden

che piacere ritrovare SeventhGhost :woot:
view post Posted: 4/9/2021, 09:26 Iron Maiden, capitolo 17: Senjutsu (3 settembre 2021) - THE VILLAGE
purtroppo col casino di lavoro ho potuto ascoltare il disco per intero solo una volta e solo ieri sera, un paio di opinioni buttate lì a caldo

- nel complesso un disco dignitosissimo, gradevole quasi sempre e con diversi pezzi di altissima qualità
- Senjutsu è clamorosa
- il disco suona meno epico rispetto a Book of souls, ne guadagna in freschezza anche se personalmente il mio orecchio nei loro confronti si è ormai convertito alle loro composizioni suite-y
- le note dolenti: il ripoff paro paro in Time machine da Book of souls, va bene che dopo decenni gira e rigira si viaggia sempre sulle solite scale ma incidere nota per nota qualcosa di già inciso e di cattivo gusto; la voce invecchia prima dell'artrite, e se già in Book of souls si poteva notare qui gli anni sembrano pesare di più sulle spalle di Bruce, fortunatamente mascherati da un uso più esteso di overdub e armonizzazioni vocali che mi hanno ricordato la produzione di Brave new world; a proposito di produzione, il disco suona oggettivamente distaccato dai livelli qualitativi 2021, stimo moltissimo i Maiden e la loro scelta artistica di avere un sound genuino e non plasticoso ma, cosa già evidente in Book of souls, sembra che Caveman lavori scazzato, e avere Steve in co-produzione ha aggravato la cosa col problema più evidente delle pianole Bontempi a volumi spesso fastidiosi, tralasciando il suono per l'appunto da pianola Bontempi; in ultimo, mi aspettavo molto di più dal trittico Harris finale, The parchment è stata abbastanza deludente

ovviamente come tutti gli ultimi album dei Maiden anche Senjutsu va ascoltato più volte, quindi ora come ora sono giudizi che valgono poco

un saluto a tutti :*:
view post Posted: 26/9/2015, 14:18 Ipotesi Eddie's band - OFF-TOPIC
CITAZIONE (Mirko 88 @ 23/9/2015, 23:09) 
Si, direi di procedere così...per quanto riguarda le parti beh, dimmi se vuoi alternarti con Ruspa o fare solo dei cori o insomma, vedete un po' voi come preferite fare ;)

boh a me va bene qualsiasi cosa ^_^

vedo di contattarlo dai e ne parlo con lui
view post Posted: 23/9/2015, 21:01 Ipotesi Eddie's band - OFF-TOPIC
per le voci avete già deciso come fare?
view post Posted: 23/9/2015, 10:01 Ipotesi Eddie's band - OFF-TOPIC
CITAZIONE (Mirko 88 @ 23/9/2015, 10:57) 
Si in effetti per una roba così ci va voglia e tempo, e il gioco vale la candela solo fino a un certo punto, diciamo :lol:

ma sai, alla fine non è questione di voglia, almeno io personalmente mi divertivo pure a fare le basi di batteria in quel modo; il nodo cruciale è il FOTTUTO TEMPO :D
view post Posted: 23/9/2015, 09:56 Ipotesi Eddie's band - OFF-TOPIC
se vi fa piacere potrei dare una mano a Ruspa facendogli qualche coro, per registrare potrei fare homemade ma siccome a leggervi mi sembra che vogliate fare qualcosa di più professionale potrei chiedere ad un amico che ha una saletta d'incisione, tanto per la voce non c'è da metter su tutto l'ambaradan

sul DFH bisogna lavorarci per benino con la scelta dei suoni, il più delle volte ciò che viene fuori va bene per roba power o death

in realtà l'ideale sarebbe come feci io ai tempi per Prisoner e Doc Doc, cioè mettersi lì coi sample originali e spippolarsela tutta colpo su colpo... bei tempi quando non avevo un cazzo da fare e potevo mettermi a perdere giorni su giorni :D
view post Posted: 10/9/2015, 20:58 IRON MAIDEN - THE BOOK OF SOULS - THE VILLAGE
CITAZIONE (hallowedbeMYname @ 10/9/2015, 18:44) 
CITAZIONE (Il Doc @ 10/9/2015, 16:22) 
e meno male!

ciao Mirko ^_^ tutto bene? ho letto le tue impressioni sul disco, inutile dire che non concordo manco per il cazzo :P

Tutto bene, grazie. Tu? Anch'io ho letto le tue impressioni sul disco, inutile dire che nemmeno io concordo manco per il cazzo :P
Maaaa..una web-cover? Una bella Be quick, per dire?

anche a me tutto bene ;)

non c'ho il tempo manco per grattarmi il culo n'altro po', lascia perdere :D
view post Posted: 10/9/2015, 15:22 IRON MAIDEN - THE BOOK OF SOULS - THE VILLAGE
CITAZIONE (hallowedbeMYname @ 10/9/2015, 13:43) 
CITAZIONE (Il Doc @ 10/9/2015, 12:36) 
Empire è un capolavoro assurdo, più la sento e più mi fa venire il billo ritto

spero comunque NON la facciano live, troppe sonorità esterne

Bruce ha già detto che non la faranno

e meno male!

ciao Mirko ^_^ tutto bene? ho letto le tue impressioni sul disco, inutile dire che non concordo manco per il cazzo :P
view post Posted: 10/9/2015, 11:36 IRON MAIDEN - THE BOOK OF SOULS - THE VILLAGE
Empire è un capolavoro assurdo, più la sento e più mi fa venire il billo ritto

spero comunque NON la facciano live, troppe sonorità esterne
view post Posted: 7/9/2015, 23:21 IRON MAIDEN - THE BOOK OF SOULS - THE VILLAGE
io voglio fare l'Ace High della situazione (:D) e sostengo che i Maiden abbiano ancora qualcosa da dire anche ai non aficionados

presuntuosamente (ma chi mi conosce sa che non dico balle) mi vanto di ascoltare tanta musica, e di generi anche distantissimi fra loro, ma nell'ambito puramente rock non sento una canzone come Empire da anni, forse da metà anni 2000 coi Symphony X (Odissey e Paradise lost) i primi che mi vengono in mente

cioè ragazzi, gli AC/DC escono con Play ball che è VERAMENTE un autoplagio che rasenta il ridicolo (che poi mi piaccia il pezzo è un altro discorso), i Maiden escono con un album che dopo un'ora abbondante di musica caca fuori Empire

poi sul discorso che ad un giovanotto non passerei mai per primo TBOS dei Maiden ma andrei sui soliti classici 666, SIT etc etc siamo d'accordo

però occhio: i Maiden sono ancora un'istituzione nel mondo rock eh

fine del momento fanboy :D
view post Posted: 7/9/2015, 18:20 IRON MAIDEN - THE BOOK OF SOULS - THE VILLAGE
ciao Ale :D

ho letto la tua recensione, mi sono piaciuti moltissimo i riferimenti esterni all'album (il songwriting di X che risaliva a Y, i tumori etc etc), buono anche lo stile di scrittura, sono un po' perplesso sul contenuto però, traspare dalle righe un certo tuo spirito nell'accontentare sia la fronda "fanatica" che quella "critica" dei Maiden

magari sbaglio io o anche per te TBOS è un album controverso, ma a leggerti negli altri post e su fb sembravi molto molto molto più convinto dall'album, un consiglio se vuoi lanciarti nel mondo del giornalismo musicale (ahimè per un po' di tempo ci son stato dentro) pensa a buttar giù quello che senti veramente e non in funzione di chi ti leggerà ;)
view post Posted: 7/9/2015, 13:51 IRON MAIDEN - THE BOOK OF SOULS - THE VILLAGE
CITAZIONE (Lord Vegan @ 7/9/2015, 14:37) 
Bella recensione Doc :)
Non concordo su alcune cose, soprattutto sul voto di SOL uguale a quello di IESF :D

ho pensato che mezzo voto di differenza era troppo tra le due, in realtà preferisco più IESF per la canzone nella sua interezza ma ponte/chorus di SOL sono esplosivi, per quello ho lasciato lo stesso voto ;)

CITAZIONE (Strange_World @ 7/9/2015, 14:41) 
In TRATB c'è anche un po di WTWWB.
Però i Maiden hanno questa capacità, al primo ascolto ti accorgi di tutti i richiami delle altre canzone, ma poi riescono (salvo rari casi) a farti dimenticare i richiami, non li senti più. Per esempio l'armonizzazione di SOL non mi ricorda più la linea vocale di Futureal.
Con il track-by-track che scrissi per il primo ascolto segnai tutte le somiglianze, ma che si sono scemate con gli ascolti. (lo so, può sembrare una stronzata, ma per me è così :D)

no ma è verissimo eh, anche io avevo trovato un sacco di riferimenti (ce n'era uno proprio palese a The fallen angel ma per dire ora non ricordo nè dove nè in quale canzone sia :D) perchè comunque ti trovi ad ascoltare del materiale nuovo

il fatto è che dopo qualche giorno di ascolto intensivo ciò che prima era materiale nuovo diventa roba ascoltata, memorizzata e interiorizzata :D
view post Posted: 7/9/2015, 13:30 IRON MAIDEN - THE BOOK OF SOULS - THE VILLAGE
IF ETERNITY SHOULD FAIL
L'intro è meravigliosa, sembra di sentire Morricone. Il pezzo poi esplode in un riff semplice e granitico su cui poggiano delle strofe potenti, piccolo appunto sullo sfogo vocale che porta al ponte (in un paio di frangenti Bruce suona sgraziato), il chorus è grandioso. Ottimo lo stacco veloce e la sezione solista ridotta all'osso. L'outro è un'altra gigantesca chicca, il chitarrone acustico con la voce di Bruce distorta sono clamorosi.

Simile a: Bruce solista
Voto: 8,5


SPEED OF LIGHT
Pezzaccio ignorante e fracassone. Ottimo il riff portante, la canzone si dipana lungo passaggi allegri e diretti per poi arrivare al chorus riuscitissimo. Nota di merito al lick del bridge che pur non essendo chissà quanto originale finisce dritto dritto nel cervello. Carini gli assoli, non particolarmente ispirati ma ci stanno benone.

Simile a: Rainmaker
Voto: 8,5


THE GREAT UNKNOWN
Mi spiace moltissimo che questo pezzo finirà tra le anonime del disco perchè è a mio parere una composizione originale e interpretata da tutti al top. Intro che richiama Dance of death e Lord of light, le strofe sono ottime e cantate splendidamente da Bruce; quest'ultimo fa un gran lavoro in tutto il brano con picchi di eccellenza nell'enorme chorus a cui mancano forse delle backing vocals a potenziarlo. Gli assoli sono ben calibrati e probabilmente sarebbe stato meglio finire il pezzo lì invece di ritornare sull'intro.

Simile a: Brave new world
Voto: 9


THE RED AND THE BLACK
Intro e outro di Steve sono da goduria infinita. Tutto il pezzo gira su strutture già impostate con Alexander e Sign of the cross; ottima la scelta di non appesantire la parte narrativa con ripetizioni ad libitum, si va avanti con leggerezza fino ai vari chorus, scritti appositamente per la riproposizione live. La sezione che fa da ponte all'intermezzo centrale è indovinatissima, con la serie di assoli più ispirata a mia parere di tutto l'album, soprattutto quello di Smith che stende il tappeto rosso alla sezione veloce. Quest'ultima sembra rubata dalle dita di Rolf Kasparek per quanto risulta rocciosa, potente, melodica e fomentosa; i licks sono meravigliosi, ben intrecciati e Harris fino al midollo. Un capolavoro degno della firma.

Simile a: Sign of the cross, Alexander the Great
Voto: 9,5


WHEN THE RIVER RUNS DEEP
Up-tempo gradevole con la particolarità di un chorus inusuale ma azzeccatissimo. Il pezzo non ha particolari pretese ma riesce comunque a tirar fuori dei riff intriganti. Gli assoli sono discreti.

Simile a: The pilgrim, Man on the edge
Voto: 7


THE BOOK OF SOULS
Un reboot di Powerslave, no more nor less. Ne condivide le tinte esotiche, i lirismi misterici, l'ambient cupo e opprimente; la prima parte in verità risulta un po' indigesta, troppo monolitica e si sente troppo la discrepanza tra le partiture scritte da Gers e quelle di Harris. C'è da dire che il chorus è molto bello, ma il meglio viene a metà pezzo: rullata e via ad una sezione con ritmiche martellanti e versi potenti inframezzati da assoli (per la verità non ispiratissimi). Anche qui la riproposizione dell'intro acustica poteva esser cavata via.

Simile a: Powerslave, Dream of mirrors, The thin line between love and hate
Voto: 7,5


DEATH OR GLORY
Mazzata nei denti. Tutto è magnificamente perfetto per una hit nuda e cruda, linee vocali aggressive, chitarre potenti, basso e batteria che pompano da dietro. L'accoppiata ponte-chorus è da applausi. Peccato per gli assoli poco ispirati.

Simile a: Tailgunner, Purgatory, The gates of tomorrow
Voto: 9


SHADOWS OF THE VALLEY
L'intro ricalca quella di Wasted years e il resto del pezzo si porta dietro delle reminescenze di DOD, AMOLAD e TFF, per certi versi pare un estratto proprio da TFF. Le linee vocali sono ottime (in alcuni punti Bruce sfiata), così come il riffing, ma non mi ha fatto scattare la scintilla. Gli assoli mediocri.

Simile a: The reincarnation of Benjamin Breeg
Voto: 6,5


TEARS OF A CLOWN
Il pezzo è inusuale, come quando stai in veranda d'estate e t'arriva quella brezza gelida che ti fa andare a prendere una maglietta. Apprezzabile il tentativo di tirare fuori qualcosa di lontano dal sound Maiden, ma il risultato è nè carne nè pesce. Molto indovinati i lick in controtempo e bello l'assolo di Adrian.

Simile a: Bruce solista
Voto: 6,5


THE MAN OF SORROWS
Il pezzo peggiore dell'album per me, ed è un peccato perchè l'intro è meravigliosa ma poi il tutto sfocia in un inspiegabile ripetersi di singoli accordi dove le melodia è lasciata a Bruce che risulta al mio orecchio un po' fuori posto. Anche il cambio di tonalità mi provoca una smorfia di disapprovazione soprattutto perchè poi sfocia in un chorus tipicamente Maiden e le parti risultato così incollate con la vinavil. La sezione strumentale è più che discreta, peccato ancora per gli assoli buttati lì a caso.

Simile a: Como estais amigos
Voto: 6


EMPIRE OF THE CLOUDS
Errato considerare questo pezzo come una composizione musicale e basta. Sembra molto più una colonna sonora per la magnificenza dei temi e l'arrangiamento degli strumenti, il testo e la musica sono meravigliosamente fusi uno nell'altra. Le atmosfere decadenti la fanno da padrone, sembra di stare insieme ai passeggeri sballottati dal vento. Inutile stare a discernere le varie sezioni del brano, perchè il tutto risulta assolutamente fluido nonostante i tanti cambi di tempo, registri e ritmi, diciotto minuti che scivolano via lasciando la pelle d'oca fissa all'ascoltatore. Un monumento musicale.

Simile a: The rime of the ancient mariner
Voto: 10


Voto Medio: 8


Voce
Qua e là ci sono delle imprecisioni, delle note calanti, ma in generale Bruce tira giù una prestazione monstre. Linee vocali mai banali, cantato potente e fortemente interpretativo (su Empire il top da questo punto di vista), uso risicato di backing (ed è un peccato).

Basso
Forse per la prima volta veramente relegato a fare da accompagnamento, anche se Steve si toglie begli sfizi lungo tutto l'album. Ottima prestazione comunque, forse gli fa bene mettersi definitivamente al basso e abbandonare la "quarta chitarra".

Batteria
Nicko fa un lavorone assurdo dietro le pelli, ha sempre quella fastidiosa tendenza ad andare sul ride ma i pattern su tutto l'album variano parecchio e sono molto "colorati", degne di menzione due sezioni: il finale di TMOS e il drum solo su Empire.

Chitarre
Le ritmiche sono eccezionali, potenti, grezze quando devono essere ignoranti e piene nelle parti più melodiche. Gli assoli credo siano l'aspetto più debole della performance generale dei Maiden, spesso buttati a casaccio e senza un vero mordente, senza esprimere degnamente il senso di una canzone in note. Qua e là qualche episodio meritevole ma quasi esclusivamente a firma di Adrian, meno bene Dave (totalmente non ispirato), malissimo Gers (a parte il suono, suonano quasi tutti uguali i suoi assoli).

Produzione
Il sound è fresco, genuino, potente.

La batteria è resa benissimo, rullante/cassa suonano schioccanti e pieni, i piatti ottimi (il ride soprattutto), i tom profondi.

Ottimo anche il lavoro sulle chitarre che passano dal classico sound Maiden a timbri più squisitamente power, mano pesante nell'effettistica degli assoli (forse per compensare il livello non eccelso dei soli stessi).

La resa della voce è la classica per Bruce, molto pulita in gran parte dell'album ed effettata negli intermezzi più narrativi; menzione d'onore all'idea della voce distorta sul finale di Eternity, azzeccatissima.

Il basso viene fuori con un timbro meno compresso e più medioso, e anche il volume è regolato benissimo (forse, considerando la storia dei Maiden, un paio di db in più gli si potevano concedere).

I synth stavolta sono perfetti, mai troppo invasivi e sempre pronti ad appoggiare dove serve. Mi sono piaciuti un sacco gli archi nell'intro e gli ottoni sulla parte finale della sezione centrale di Empire.

Ci voleva una maggior cura nell'editing (esemplare il fuori sincro delle armonizzazioni prima della parte veloce di TBOS) ma credo che alla fine questo lasciare delle parti al naturale sia intenzionale da parte di Caveman, può piacere o no.


Conclusione
Adoro questo disco; raccoglie l'eredità di molti periodi della storia dei Maiden e al mio orecchio suona come il figlio nato dal matrimonio tra Powerslave e AMOLAD. Ci sono molte venature che rimandano a Bruce solista, c'è un gusto misurato per le scrittura complessa, l'utilizzo di diversi registri alleggerisce non di poco la mole di tempo dell'album e dei pezzi singoli e ci fa apprezzare tutto lo spettro sonoro sia della band che soprattutto di Bruce. Contiene almeno cinque pezzi di elevatissimo valore (IESF, TGU, TRATB, DOG, EOTC), e praticamente nessuna skip-song (forse solo TMOS che comunque ha delle parti interessanti). Nonostante ritenga Empire un capolavoro che deborda da ogni classificazione di genere, come canzone migliore dell'album io propendo per Red/Black perchè in sè contiene tutto ciò che si sente nell'intero album ed è la più Maiden di tutte (momento migliore del disco i lick della parte veloce).

Il mio voto finale al disco è: 8,5
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